Son of Sam – la storia di un assassino

Alla fine degli anni ‘70 una serie di omicidi sconvolse New York. Una persona ovviamente pazza uccise sei giovani, soprattutto donne, nel periodo di un anno. Con una pistola di grosso calibro attaccò quasi sempre delle coppie.

Questo caso entrò nella storia criminale sotto il nome “omicidi di Son of Sam”. Non era quasi mai stato così difficile catturare un assassino; perché oltre all’età non c’era nessun’ altra caratteristica che le vittime avessero in comune. Solo dopo aver arrestato David Berkowitz si rivelò il panorama dei pensieri tetri nella sua mente: un voce demoniaca di nome “Sam” gli aveva ordinato gli omicidi. Berkowitz, che soffriva tanto della perdita della sua madre adottiva, era coinvolto da anni nell’occultismo e riusciva a calmare il terrore dei demoni dentro di sé solo attraverso gli omicidi come spiegò lui.

Condannato a 365 anni di ergastolo aveva abbastanza tempo per riflettere su quanto era accaduto. Grazie a un compagno di prigione Berkowitz conobbe infine la persona che illuminò la sua vita tetra: Gesù Cristo.

Il mio nome è David Berkowitz. Sono un detenuto e mi trovo in prigione già da 22 anni. Sono stato condannato a 365 anni di ergastolo. Il mio caso è conosciuto sotto il nome “omicidi di Son of Sam”.

È successo undici anni fa quando vivevo in una cella fredda e solitaria che Dio entrò nella mia vita. Questa è la mia storia della speranza: …

Un’infanzia straziante

Già a partire dalla mia infanzia la mia vita sembrava piena di tormenti. Avevo spesso dei crampi durante i quali mi arrotolavo sul pavimento. A volte dei mobili cadevano su di me. Quando questi attacchi cominciavano avevo l’impressione che qualcosa si impadroniva di me.

Mia madre, che era già morta molti prima fa, non aveva nessun controllo su di me. Ero come una bestia selvaggia. Mio padre doveva tenermi fermo sul pavimento finché gli attacchi non cessavano.

A scuola ero così brutale e disturbante che un insegnante mi strinse in una morsa e mi buttò fuori dalla classe.

Facevo anche parte in tantissime risse. Talvolta cominciavo a gridare senza nessun motivo. Ai miei genitori fu chiesto di farmi trattare da uno psicologo per bambini, altrimenti sarei stato espulso dalla scuola. Per due anni mi recavo dallo psicologo una volta la settimana, ma la terapia non aveva nessun influsso sul mio comportamento.

Durante quel periodo soffrivo di gravi depressioni. Quando sentivo che queste cose cominciavano mi nascondevo per ore sotto il letto. Talvolta mi chiudevo nel gabinetto e stavo seduto nel buio assoluto dalla mattina al pomeriggio. Avevo un desiderio forte dell’oscurità e qualcosa mi spingeva a scappare dagli uomini.

Una forza sta facendo effetto

Occasionalmente la stessa forza cattiva veniva su di me in piena notte. Quando questo succedeva mi sentivo spinto a strisciare fuori casa per andare in giro per le strade buie. Vagavo per il vicinato come un gatto randagio e strisciavo indietro nella casa per la scala d’emergenza. I miei genitori non notavano mai che me ne era andato.

I miei genitori erano sempre preoccupati e angosciosi a causa del mio strano comportamento. A volte non parlavo con loro per un giorno intero. Restavo nella mia camera e parlavo con me stesso. I miei genitori non mi potevano raggiungere nemmeno nonostante tutto il loro amore. Molto spesso li vedevo crollare e piangere perché vedevano che ero una persona tormentata.

La lotta ai pensieri suicidi

Avevo spesso dei pensieri suicidi. A volte passavo il tempo stando seduto sul davanzale con le gambe ciondoloni. Abitavamo al sesto piano di una vecchia casa in affitto. Quando mio padre lo vide mi sgridò dicendomi di rientrare.

Mi sentivo anche fortemente spinto a buttarmi davanti a macchine in corsa o a treni della metroplitana. C’erano dei momenti in cui questi impulsi erano così forti che mi tremava tutto il corpo. Mi ricordo che era una lotta enorme per non impazzire.

Né i miei genitori né io sapevamo cosa fare. Loro mi portavano dai rabbi, insegnanti e consiglieri scolastici, ma niente di ciò ci aiutava.

La morte di mia madre

Quando avevo 14 anni mia madre si ammalò di cancro. Dopo alcuni mesi morì. Non avevo sorelle o fratelli, perciò ero solo con mio padre. Doveva lavorare dieci ore al giorno, sei giorni la settiana. Così trascorrevamo solo poco tempo insieme.

Mia madre era l’appoggio più importante nella mia vita. Quando morì, la mia vita andò di male in peggio. Ero pieno d’ira per la perdita di mia madre. Ero disperato e la mia depressione era forte come mai prima. Diventai perfino più ribelle e comincai a marinare la scuola.

Mio padre faceva ancora il suo meglio per aiutarmi. Infatti potei finire l’highschool. Dopo il diploma andai alla scuola militare. Alcune settimane prima avevo compiuto 18 anni. Andai alla scuola militare per cominciare una vita nuova e per scappare dai problemi. Sopportare il servizio militare era un problema, ma riuscii a finire i tre anni di servizio.

Una forza mi tiene fermo

Nel 1974 il mio servizio militare finí e la mia vita civile ricominciò. Tutti i miei amici si erano o sposati o trasferiti. Così vivevo da solo a New York.

Nel 1975 incontrai alcune persone a una festa, di cui capii più tardi che erano coinvolti profondamente in pratiche occulte. Fin dall’infanzia ero affascinato dalla stregoneria, dal satanismo e dalle cose occulte. Crescendo guardavo tantissimi video sataniche e dell’orrore. Il film Rosemary’s Baby rapì la mia mente.

Allora avevo 22 anni e questa forza cattiva cercava di raggiungermi persino di più. Dappertutto vedevo un segno o un simbolo che indicava Satana. Avevo l’impressione che qualcosa cercasse di ottenere il controllo della mia vita. Cominciai a leggere la Bibbia Satanica, che è un’ opera della maturità di Anton LaVey, che fondò la chiesa di Satana a San Francisco nel 1966. Comincai innocentementea praticare vari rituali occulti e degli scongiuri.

Sono assolutamente convinto che qualcosa di satanico si era annidato nella mia mente e riguardando quello che è successo, capisco che qualcosa mi stava fuorviando lentamente. Non sapevo che cose cattive ne sarebbero state il risultato. Però dopo alcuni mesi le cose che prima mi sembravano cattive non lo erano più a mio avviso. Stavo camminando sulla via del tramonto ma non me ne rendevo conto. Dopo un certo momento me ne fregavo anche.

L’orrore comincia

Infine trasgredii quel punto dopo il quale non esiste più nessuna via di ritorno. Dopo anni di tormenti psichici, anomalie comportamentali, intense, lotte interne e della mia via da ribelle, diventai quel crimimale che ovviamente sarei sempre dovuto diventare.

Guardato in retrospettiva e tutto era un incubo orribile e farei di tutto, se potessi cambiare la storia. Sei persone hanno perso la loro vita. Molti altri soffrivano a causa mia e continueranno a soffrire per tutta la loro vita. Mi dispiace tanto.

Nel 1978 fui condannato a 365 anni d’ergastolo, cioè sepolto vivo nel carcere. Quando entrai in prigione fui detenuto in isolamento. Più tardi mi mandarono in un ospedale psichiatrico perché ero stato dichiarato temporaneamente malato di mente. Infine fui mandato in altre prigioni come per esempio nell’ “Attica State Prison” (una prigione famigerata nello stato federale di New York dove c’è stata una rivolta nel 1971 in cui sono morte 41 persone). Ma durante quel periodo Dio mi protesse con le sue mani amanti. Questo però l’ho capito più tardi.

La speranza germoglia

Dieci anni dopo la condanna mi sentivo senza coraggio e senza speranza. Un giorno un compagno di prigione venne da me durante l’ora d’aria. Si presentò e cominciò a raccontare di Gesù Cristo che mi amava e che voleva perdonarmi. Anche se sapevo che aveva buone intenzioni comincai a prenderlo in giro perché non mi potevo immaginare che Dio mi avrebbe potuto perdonare o che voleva avere a che fare con me.

Quell’uomo però non mollò e così diventammo amici. Si chiamava Rick e camminavamo insieme durante l’ora d’aria. A passo a passo mi raccontò della sua vita e di quello a cui credeva, di quello che Gesù aveva fatto per la sua vita. Mi ricordò sempre che qualunque cosa un uomo abbia fatto, Cristo è disposto a perdonargliela, se quest’uomo è disposto a lasciar perdere le cose cattive che ha fatto e se mette tutta la sua fiducia e speranza in Gesù e in quello che ha fatto per noi sulla croce.

Mi dette una bibbia tascabile e mi chiese di leggere i salmi e io lo feci. Ogni sera leggevo i salmi. Allora il Signore cominciò a fondere il mio cuore pietrificato e freddo.

Una vita nuova comincia

Una sera stavo leggendo il salmo 34. Arrivai fino al verso 6 che dice: Quest’afflitto ha gridato, e il Signore l’ha esaudito; l’ha salvato da tutte le sue disgrazie.”

In quel momento nel 1987 comincai a sfogare a Dio tutto il mio cuore. Tutto sembrava colpirmi allo stesso momento. La colpa di quello che avevo fatto, lo schifo per quello che ero diventato,…tardi la notte mi inginocchiai nella mia cella fredda e cominciai a gridare a Gesù.

Gli dissi che provavo schifo per le azioni cattive e che ne ero stufo. Pregai Gesù di perdonarmi tutti i miei peccati. Trascorsi tutto il tempo inginocchiato a pregarlo. Qunado mi alzai avevo l’impressione che una catena pesante e invisbile, che mi aveva incatenato tanti anni, fosse caduta. La pace mi inondò. Non capii che cosa stava succedendo. Ma nel cuore sapevo che la mia vita sarebbe cambiata.

Un decennio di libertà

Sono passati più di undici anni a partire dalla mia prima conversazione con il Signore. Da quel tempo così tante cose buone sono successe nella mia vita. Gesù Cristo mi ha permesso di iniziare un lavoro evangelistico qui in prigione. Ho il permesso dell’amministrazione della prigione di collaborare in un gruppo che si occupa della promozione particolare degli incarcerati che hanno vari problemi emozionali o altre cose che sono difficili da sopportare. Posso pregare e leggere la bibbia con loro. Ho avuto l’occasione di mostragli l’amore fraterno e la compassione.

Ho anche lavorato come impiegato di un pastore. Inoltre ho un servizio che scrive lettere. In più il Signore mi ha preparato le vie che mi permettono di raccontare a milioni di persone della mia vita attraverso programmi televisivi e di avvertirli dai pericoli dei legami occulti.

Ho anche potuto dare la mia testimonianza in vari programmi cristiani. Sono molto grato per tutte queste possibilità perché non ho l’impressione di essermelo meritato.

Ero coinvolto nell’occultismo e mi stavo bruciando. Sono diventato un assassino crudele e ho buttato via la mia vita come ho distrutto la vita altrui. Adesso ho capito che Cristo è la mia risposta e la mia speranza. Lui ha distrutto le catene della confusione dell’anima e della depressione che mi legavano. Oggi ho dato la mia vita nelle SUE mani. Mi sarei augurato di aver conosciuto Gesù prima di commettere tutti questi reati perché così non sarebbero mai successi.

Dio benedica tutti quelli che leggono questo messaggio!

Con l’amore in Cristo,

David Berkowitz

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