Inés – pronto per morire

UNA LETTERA MAI SPEDITA…

 Un giorno scrissi una mia amica italiana che aveva un cancro in fase avanzata.
Volevo incoraggiarla con una storia successa a me che le avrebbe dato un diverso punto di vista.
Questa lettera, purtroppo non é mai stata spedita perchè, il nipote di questa mia amica, (che era anche amico mio) non mi ha voluto dare il suo indirizzo. Disse di avere paura che le mie parole potessero agitarla.

Ale, mi dispiace tanto, che queste righe non ti sono mai arrivate…!
Monaco, 3.5.05

 

Cara Ale,

Non so, se ti ricordi di me. Sono Inés – una amica di Massimiliano, diverse volte sono stata da voi al mare. Mi ricordo molto bene di te, specialmente quando mettevi l’olio d’oliva nei capelli e quando andavi in spiaggia o uscivi con le tue piccole a fare la spesa…Magari ti sembra strano, che io ti scriva; sicuramente. Ma ti vorrei spiegare il motivo per il quale ti scrivo: Oggi ho chiamato Massimiliano era da molto tempo che non lo chiamavo, ma sentivo di dovermici mettere in contatto. Qualche volta ho un 6° senso. Mi ha raccontato di te e non ho potuto non commuovermi ed essere triste per la malattia; e perciò ho deciso di scriverti di una cosa per me tanto importante che la vorrei dire a tutti.
Sai, quando Massimiliano mi ha parlato di te mi è venuta in mente la mia Mamma.
Anche lei ha avuto il cancro 3 anni fa. Le hanno dovuto asportare un seno. Non sapevamo se anche altre parti nel corpo erano state attaccate dalla malattia.
Fu un periodo bruttissimo e per altro non sapevamo se fosse finito. L’unico appoggio che avevamo, era Dio.
Abbiamo pregato con fiducia a Dio, ci siamo messi nelle sue mani tranquilli del suo amore.
Questo Dio non é uno dei tanti dei, non é astratto. Lui vive ci ha creato e ci ama tanto così tanto che ha dato il suo figlio per noi.
La mia mamma e io abbiamo “conosciuto” Dio 5 anni fa. Prima di ciò, credevamo nell’ astrologia, New Age, leggevamo gli oroscopi, credevamo nel pensare positivo, ed eravamo affascinati dall esoterismo, e dalla religione dei “sassi”, feng shui etc. Eravamo sempre alla ricerca della gioia, del giusto modo di vivere e della verità della pace e della vita. Noi eravamo il nostro dio (Noi eravamo il creatore di noi stessi)un dio che era come noi; ce lo inventavamo. Era un dio liberale che ci dava  cose materiali e nello stesso tempo era un dio anonimo. Vivevamo una vita superficiale, pensando di essere “buoni” ma la nostra vita era senza senso.
Mia madre era impantanata nell’alcol, ed io lo era nel cercare la mia soddisfazione nelle amicizie e nelle nuove religioni. Sempre in cerca di nuove religioni per stare un pò più allegra, un pò di buddismo, un pò di “era del cosmo”, ma a la fine dipendeva tutto da me. Se funzionavo io andava tutto bene, ma se io non funzionavo non c’era nessuno, che mi potesse aiutare.. Ero comunque sola quanto desideravo un Dio, una mano forte che mi guidasse. Un dio di consolazione che mi indicasse per mano la via da prendere.
Neanche le stelle mi mostrarono la via…
Finchè un giorno mia mamma vide degli foglietti di invito lungo la strada. Un professore cristiano molto famoso era a Monaco di Baviera per parlare di Dio. Del Dio Padre; del Dio che ci ama, e che vuole una relazione con noi anche perchè non siamo completamente estranei a Lui, anzi siamo le sue creature.
Questo Dio ci vuole guidare alla vita eterna direttamente portandoci in braccio .
Mia mamma mi raccontò di questo dio. Ma io all’inizio non ne volevo sapere niente, anche sapendo che lei era riuscita a smettere di bere il giorno stesso (non so quante terapie gia aveva fatto in vita sua prima…).
Per quanto mi riguardava avevo ancora tutte le mie idee riguardo al “cosmo” e alle  altre cose da cui speravo un aiuto.
Un anno dopo caddi nel buco più profondo e nero della mia vita. Le relazione con gli altri, il lavoro, era tutto un incubo. Vivevo solo di nicotina e di tranquillanti. E tutte le mie “cosine esoteriche ” non mi hanno aiutato neanche un po’. Adesso mi é ben chiaro che un sasso, una piramide per casa o le stelle non mi potevano aiutare. Solo una persona molto più grande e più potente di me, mi poteva aiutare.
Una sera mia mamma mi invitò a un incontro di cristiani e io accettai anche perché pensavo che peggio di così non sarebbe potuto andare, che avevo da perdere.
E per la prima volta ho sentito di questo Dio:
Quel Dio non è uno dei tanti non é astratto, anonimo. Lui vive ci ha creato ed è nostro padre. Dio voleva una relazione con me. Tuttavia avevo anche appreso quella stessa sera una cosa, che non mi piaceva affatto.
Io pensavo di essere una persona buona. L’esoterismo ci insegna che tutti siamo buoni: “Fai quello che ti piace. Senti il tuo cuore…” Ma in realtà non é cosi.
Io ho fatto tanti errori in vita mia, anche facendone pagare il costo agli altri; ho giocato con i sentimenti, ho ferito la gente con le mie parole, ho rubato…e la lista non finisce qui. Per tutto questo avevo bisogno di perdono. Perdono, che parola, non piace molto questa parola perché implica la consapevolezza della propria colpa. Ma è proprio questo quello che Dio vuole da noi. Un cuore umile, che cerca il perdono perché sa di averne bisogno e sa anche che Dio lo perdona.
Il peccato ci separa da Dio, ma Dio ci ha dato suo figlio che amava tanto. Lui ha dovuto morire sulla croce per noi perché ha voluto togliere tutti i nostri peccati. Lui é il ponte che unisce noi con Dio. Dio ci ha fatto il più bel regalo possibile.
Dio vuole che un giorno possiamo essere con lui nel paradiso. Ciò é un regalo; Un regalo non si può comprare e Dio non fa differenze offre a tutte le persone la stessa opportunità.
L’unica cosa che dipende da noi e accettare o no questo regalo. L’unico modo di andare in paradiso e accettare questo regalo mentre siamo su questa terra, Dio non costringe nessuno ad accettarlo.
Nel cielo ci saranno solo “volontari”, e chiunque non avrà accettato il dono della vita mentre è sulla terra non sarà costretto a stare con Dio dopo la morte.
Vivere con Dio è la cosa più bella che esiste. Io gli ho dato la mia vita e gli ho chiesto di prendersi cura della mia vita.
Voglio che lui sia la mia guida in tutto. Non mi sono mai, mai pentita di questa decisione.
Il mio Dio dice che è il buon pastore e che lui sa di cosa le sue pecore hanno bisogno. Le pecore sono degli animali semplici diciamo “stupidi” non possono vivere senza una guida. Non sanno organizzarzi in branco, scappano e vengono mangiati dagli animali feroci.
Ma Gesù ci dice che lui ci porterà dove c’e l’acqua limpida, l’erba, e lui ci guiderà.
E’ bello sapere di essere nelle sue mani; tutto quello che abbiamo da fare e permettergli di prendersi cura di noi.
Ti faccio un esempio che può essere utile per capire come è la vita cristiana con Dio.
La nostra vita e come una barchetta piccola in mezzo all’oceano senza strumenti di bordo per tracciare la rotta, l’unica dotazione è un vecchio remo conil quale cerchiamo di combattere contro le onde. Ad un tratto una grande nave ci avvicina e il capitano ci invita a salire per portarci al porto perché sa quale la rotta giusta.
Ci possiamo anche sedere accanto a lui e guardare come con tranquillità guida la nave.
L’unica cosa che può ostacolare questo salvataggio è il non salire sulla nave ma  rimanere nella barchetta sgangherata, la decisione è nostra.
Abbiamo la possibilità di fare il nostro viaggio della vita in questa barchetta piccola, guidando noi in mezzo delle onde e le tempeste o di accettare l’invito di Dio.
All’inizio ti ho raccontato della malattia della mia mamma. Dio l’ha curata completamente. Anzi è stata l’ unica di 60 donne in ospedale che non aveva bisogno di fare una chemioterapia.
Vivere con dio non significa non avere più problemi o che sarà una vita di rose e fiori, ma significa lasciare che Dio porti il tuo peso con te. Lui l’ha portato in braccio e lei si ha lasciata portare. Anche se le cose fossero andate diversamente avrebbe saputo che Dio l’aspetta con le braccia aperte in cielo alla fine della sua vita…
Questo nostra scoperta è cosi preziosa che vogliamo raccontarla a i nostri amici. La vita qui sulla terra è corta, ma l’ eternità sarà molto lunga, eterna, e io so, che la passero insieme al mio Salvatore.
Questo mi spinge a raccontare a tutte le persone, che c’e una speranza nella vita. Ma la decisione è loro.
Nessuno può decidere per un’altro. L’unica cosa che posso fare io é raccontare e pregare, che questa barca un giorno sarà piena dei miei amici…! Magari stai ridendo e pensi che siano tutte fantasie, ma nel vangelo di Giovanni Gesù disse: “Io sono la via, la verità e la vita, nessuno viene al Padre se no per mezzo di me.” (Giovanni 14:6) e al capitolo 11. verso 25 dice: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà.”
Ale, io prego per te che tu abbi la forza e il desiderio di aprire a Dio la porta del tuo cuore. Lui ti aspetta e sta bussando alla porta del tuo cuore…

 Ti abbraccio forte forte e ti voglio bene.
Un bacio

Salmo 23
Il Signore é il mio pastore: nulla mi manca.

Egli mi fa riposare in verdeggianti pascoli,

mi guida lungo le acque calme.

Egli mi ristora l’anima,

mi conduce per sentieri di giustizia

per amore del suo nome

Quand’ anche camminassi nella valle

dell’ombra della morte

io non temerei alcun male,

perchè tu sei con me;

il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza.

Per me tu imbandisci la tavola,

la mia coppa trabocca.

Certo, beni e bontà

M’accompagneranno

Tutti i giorni della mia vita;

e io abiterò per sempre nella casa del Signore.

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