Per secoli i filosofi hanno cercato di arrivare da soli per mezzo della sapienza e della ragione ad un’ultima verace ed unilaterale conoscenza del mondo. Generazioni e generazioni hanno cercato di trovare una vera immagine del mondo. Una generazione mostra gli errori della precedente, costruisce la propria spiegazione per il mondo e per la vita e la prossima farà esattamente la stessa cosa. Continuava ad andare avanti in questo modo fino a che nel 18esimo secolo c’è stata una grande rottura. Lentamente divenne chiaro ai grandi pensatori che non avrebbero trovato una risposta. Uno di coloro che è reso conto di questa deprimente scoperta è stato Jean Jacques Rousseau. Egli ha abbandonato la sua fede nel progresso e ha iniziato a svalutar ella ragione. Ha sottolineato in particolare modo la “libertà” dell’uomo che ha identificato nel gettar via valori e nella restrizione dell’educazione. Alla fine dei conti tale libertà è solo una mancanza totale di appoggio e speranza. Noi italiani e est europei siamo ancor oggi influenzati da questa impostazione. La mancanza di uno scopo e la solitudine dell’uomo dei nostri giorni diviene chiara in una canzone di Frida Gold:
Sono nel mezzo
e mi do a tutto
ma se si guardasse dietro le quinte
poi inizia sempre così
dormo sempre troppo
non ci riesco
per questo mi sento schifoso
non mi riconosco
nelle vetrine
non scopro niente che mi piace
ho bisogno dei più bei vestiti
e degli uomini più forti
e di una mano che tenga per sempre la mia mano
Cosa dobbiamo sognare?
Così come siamo, così come siamo, così come siamo
A cosa possiamo credere?
Dove porta questo? Cosa viene e rimane? Così siamo noi.
Anche se questa canzone tratta di superficiali rapporti tra le persone esprime comunque la futilità e vanità del uomo odierno.
L’uomo della nostra società brama una vita che abbia un senso ed un valore ma nella sua immagine del mondo che ha inconsciamente avuto spesso la vita è assolutamente senza senso.
“Si dà a tutto” non “gli riesce nulla”, non sa chi è, e cerca la bellezza, un sostengo e sicurezza, non ha motivo di sognare, non ha niente a cui poter credere, non sa dove va e non sa “cosa viene e rimane”. Se questo universo è un sistema chiuso, una grande macchina e l’uomo è solo un’ingranaggio allora non c’è nessun motivo per sperare e sognare. Ma ogni uomo sogna e spera lo stesso.
Mi sento vuoto
e la notte è così pesante
sulle mie spalle
tutta la speranza che c’era
non c’è più da tanto
ancora una notte sprecata
Ho cercato e cercato
nel angolo più nascosto
gli occhi che mi interessano
non ha mai funzionato
ma non lo voglio capire
Cosa dobbiamo sognare?
Così come siamo, così come siamo, così come siamo
A cosa possiamo credere?
Dove ci porta questo? Cosa viene e cosa rimane? Così come siamo
Ci facciamo spingere nei club della città
da mani sconosciute e non ci saziamo
ci svegliamo sempre da altri amanti
dei quali pensavamo che non li avremmo mai lasciati
non possiamo più respirare,
e dimentichiamo di mangiare
beviamo troppo
Rimane un gioco senza scopo
Quando finisce tutto questo?
Quando usciamo da qui?
Cosa dobbiamo sognare?
Dove siamo a casa? Dove siamo a casa?
L’uomo non è riuscito ad ottenere una risposta alla vita per mezzo della intelligenza e della sua conoscenza. Dobbiamo riconoscere che non siamo il centro dell’universo, ma piccoli e bisognosi d’aiuto. L’uomo non si è dato da solo nessuna delle sue capacità e delle sue meraviglie.
Nessun uomo poteva sopravvivere senza un’altro uomo e la nostra vita è un regalo per il quale non abbiamo fatto nulla. Siamo completamente dipendenti e limitati per questo è qualcun’altro che ci deve dare una risposta alla nostra vita.
“Sul mio letto, durante la notte, ho cercato il mio amore; l’ho cercato ma non l’ho trovato” Cantico dei Cantici 3:1
Il desiderio che abbiamo, che è espresso anche nella canzone di Frida Gold, ci fa capire ciò che bramiamo. “Se scopriamo in noi un bisogno che non può essere soddisfatto da niente di questo mondo allora possiamo concludere che siamo stati creati per un altro mondo” (C.S. Lewis – Scusi, qual’è il suo Dio?).
Bramiamo ciò per cui siamo stati creati, dal nostro creatore. Ed egli è anche la risposta per la nostra vita, il pezzo mancante del puzzle, se lo conosciamo tutti i pezzi si rimettono insieme, il nostro esistere e le cose che desideriamo ricevono un senso e delle risposte. Non ci ha lasciato indifesi nell’ignoranza, ma ha dato all’uomo la possibilità di trovarlo.
Non possiamo trovare da soli la pace, la liberazione e la risposta, abbiamo bisogno di Dio, che si tende verso di noi, e lui l’ha fatto per mezzo della sua parola, in quello che ha detto e anche nel diventare un uomo in Gesù Cristo. Accanto ai filosofi umanistici ci sono stati in tutti i tempi persone che lo hanno cercato con tutto il loro cuore e lo hanno trovato. Luce e tenebre, speranza e disperazione sono esistite parallelamente nella storia dell’uomo. Anche la nostra generazione deve scegliere tra la vita e la disperazione.
Gesù è la via per tornare a Dio, la strada per tornare a casa. Da Dio si sazierà la nostra anima, lì c’è la vera bellezza, lì scopriremo chi siamo, lui è colui che non ci abbandonerà mai e sarà la mano forte che ci terrà stretti per sempre. Se conosci Dio puoi di nuovo sognare, poi ci sarà un buon motivo per farlo.
“Siate riconciliati con Dio” (2 Corinzi 5:20)