I più non riescono a dare una definizione soddisfacente della parola setta. Alcune enciclopedie definiscono una setta come una corporazione religiosa non ortodossa e fuorviante. Per setta si intende anche la “dedizione ad un grande personalità, idea o cosa.” Ronald Enroth mette in risalto che l’origine della parola setta sia da far risalire al termine latino cultus, “che riguarda tutto ciò che ha a che fare con messe-rituali, emozioni, liturgia e atteggiamento interiore.”
Nel libro The Kingdom of the Cults del dott. Walter Martin, viene citato il Dott. Charles Braden il quale afferma: “Una setta…è ogni gruppo religioso che si differenzia in uno o più aspetti della fede o della pratica dai gruppi religiosi che nell’insieme della nostra cultura sono riconosciuti come espressione normativa della religione. “
E’ dunque necessario un giudizio di valori soggettivo per poter definire un gruppo come setta.
Molti gruppi che vengono accettati dalla società (ad es. i Mormoni, la religione Bahai) , durante la loro fase iniziale di sviluppo furono ritenuti ripugnanti e per questo perseguitati.
Chi vuole decidere quali degli attuali personaggi eccentrici e non conformi alla tradizione saranno riconosciuti socialmente tra alcuni anni?
Le seguenti caratteristiche valgono per tutte le sette:
- Una autorità centrale che impone ferramente sia la filosofia che lo stile di vita
- un complesso “noi-contro-loro” , che separa le presunte conoscenze superiori del gruppo dalla cultura nemica che li circonda
- l’obbligo per i membri al proselitismo intensivo tra i non convertiti e
- un isolamento protettivo che allontana i seguaci dalla realtà del mondo esteriore
La filosofia settaria è varia. Essa spazia dall’ascetismo estremo sino alla libertà sessuale.
Ai loro esordi molti gruppi danno l’impressione di voler migliorare la società e fare il volere di dio. Ad un certo punto gli insegnamenti dei fondatori vengono messi per iscritto e costituiti in un sistema organizzato di autorità dichiarata .
Dopodiché diventa un requisito assoluto, il conseguimento degli ideali del fondatore. Quello che in principio può essere stata la sincera convinzione di un uomo, viene investito dell’intero peso della delega divina.
Quando avviene un tale cambiamento mentre il fondatore del gruppo è ancora in vita, egli di norma schiererà in campo anche la conferma soprannaturale della sua convinzione religiosa. Ciò che ne segue è “un tipo di dogmatismo istituzionale e una spiccata intolleranza verso ogni posizione che non concordi con la propria.”
Sebbene i seguaci di sette esibiscano alcune caratteristiche tipiche delle loro motivazioni, i loro atteggiamenti variano dal narcisismo più egocentrico sino alla trascuratezza della propria persona a favore del benessere della collettività.
Anche la persona che entra a far parte di una setta o che si lascia ingaggiare da essa è classificabile sotto un profilo psicologico generale.
Essa ha probabilmente vissuto soluzioni convenzionali e le istituzioni pubbliche come sterili e insoddisfacenti. E’ dunque in cerca di una comunità che offra conferma e con la quale si possa identificare. Un tale gruppo diventa ancora più attraente quando esso offra un unico principio ideale attorno al quale possa ruotare l’intera esistenza.
In una società alla quale la Bibbia sia divenuta estranea, la forza seduttrice di una setta è particolarmente forte, quando essa affermi di avere ripristinato certe verità andate perdute o scoperto verità nascoste.
Solitudine, indecisione, disperazione e delusione sono le tipiche caratteristiche emozionali che gli “arruolatori” di una setta tengono d’occhio.
L’ingenuo viene invitato con insolita affabilità ad una lettura, ad un pranzo gratuito, ad un seminario nel fine settimana o ad una altra attività che prometta una soluzione immediata ad un problema pressante. E’ alquanto sorprendente il fatto, che solo una minoranza si prenda la briga di informarsi da chi provenga l’invito, cosa si celi sotto e cosa realmente avverrà.
Raramente vengono analizzate le risposte vaghe, cosicché non è difficile per un “arruolatore” mascherare le proprie intenzioni.
In genere, le sette ricoprono i loro seguaci di premure e attenzioni per attirarli a sé.Questa è la tattica che può essere definita come “bombardare di amore”.
I sentimenti sono l’esca, non la dottrina. All’inizio la struttura religiosa viene effettivamente nominata raramente. I capi delle sette sanno, che non appena un nuovo introdotto nella setta accetta la loro visione del mondo e sviluppa un senso di appartenenza, sarà pronto anche a riconoscere ogni dottrina e a convincersi che il leader rappresenti Dio.
Riconoscimento, accettazione, appartenenza, autorità: questo è quanto offre una setta. La motivazione viene incentivata attraverso ricompense per uno zelo oltre misura .
Si viene distolti dal pensare in modo critico, e l’identificazione collettiva con un compito ( così come lo presenta la guida spirituale) più importante e più ampio della propria vita, porta i membri all’ accettazione che il bene della setta sia anche il proprio.
Quando il pensiero critico del nuovo iscritto è neutralizzato, inizia la fase dell’indottrinamento intensivo.
L’efficienza di questa tattica viene spesso potenziata da una privazione dei sentimenti,
da attività fisiche estreme con conseguente affaticamento eccessivo, dallo scioglimento di tutti i legami familiari e della cerchia delle amicizie, dall’abbandono di ogni bene posseduto, anche quelli materiali . In breve tempo il nuovo iscritto si troverà dipendente dalla setta per quello che riguarda il potere decisionale, la ricerca di una guida spirituale e persino per quello che concerne le necessità fisiche vitali. Il mondo esterno gli appare sempre più minaccioso. Infine avviene in lui una trasformazione nel modo di pensare. In lui ha luogo un improvviso e drastico cambio della personalità in tutta la sua multiformità.
Soprattutto i più giovani sono i meno propensi a pensare di abbandonare il gruppo. Dovessero spezzare la dipendenza instillatagli dalla setta, si troverebbero a dover fronteggiare da soli e indifesi le difficoltà del mondo ostile. Ogni pensiero di abbandonare il gruppo richiama un senso di colpa, l’impressione di mancare alla chiamata di Dio e di cadere nelle mani del diavolo o, cosa ancor peggiore, di rischiare di attirare su di sé l’ira e il giudizio di Dio.
Addirittura in un clima ostile alle sette, solo poche persone appartenenti ad esse vedono il loro futuro come una schiavitù forzata e l’azione di un controllo fisico sulla propria persona.
Prima di aderire ad una setta esotica , dovrebbe essere chiaro cosa questo potrebbe provocare: neurosi, psicosi, tendenza al suicidio, senso di colpa, problemi di identità, paranoia, allucinazioni, perdita della libera volontà, sterilità intellettuale, e una ristretta capacità di giudizio. Diviene più facile evitare queste conseguenze, quando si identificano e riconoscono le seguenti forme psicologiche dovute alla appartenenza ad una setta.
- Assoluta fedeltà. La setta esige che la si segua fedelmente e agisce attraverso minacce reali o velate. Queste minacce possono indirizzarsi contro lo stato fisico o psichico della persona.
- Modifiche nell’alimentazione. Si viene privati di sostanze alimentari indispensabili. Un’alimentazione priva di proteine può portare ad un disorientamento e ad una arrendevolezza emotiva.
- Canto e meditazione. Gli apporti intellettuali obiettivi vengono evitati nel momento in cui chiarimenti richiesti alla setta vengono bloccati con la ripetizione di canti e litanie.
- Conformità. Vestiario, linguaggio, nomi e interessi assumono un’ uniformità che spegne l’individualità.
- Confusione della dottrina. Verità incomprensibili vengono prontamente accettate se vengono presentate in un contesto molto vasto, che induce al rifiuto del pensiero logico.
- Esclusività. Persone estranee alla setta vengono considerate spiritualmente inferiori. Si instaura una ideologia “noi-contro-loro” esclusiva e presuntuosa.
- Coinvolgimento finanziario. Tutto il patrimonio o una parte di esso, deve essere devoluto a favore della setta. In questo modo si incrementa di nascosto l’interesse a restare membro della setta e diminuiscono le possibilità di reinserirsi nella attività lavorativa di un tempo.
- Stato ipnotico. Attraverso determinati canti e meditazioni si può sviluppare un alto grado di docilità spirituale.
- Isolamento dal mondo esterno. Venendo separati fisicamente dagli amici, dalla società e dai conosciuti e ragionevoli punti di riferimento, si arriva ad una minore percezione della realtà.
- Assenza di vita privata. Riflessione e pensiero critico sono impossibili in un contesto, nel quale i seguaci vengono lasciati raramente senza sorveglianza. I normali meccanismi di difesa possono essere facilmente disattivati allorquando si induca i nuovi adepti a confidenze personali, che in un momento successivo possono essere usate a scopo intimidatorio.
- Bombardamento di amore. Affetto fisico e continue esagerate attenzioni possono comunicare un falso senso di cameratismo.
- Mega-comunicazione. Lunghe letture che confondono, possono essere un’efficace arma per bombardare con un’eloquente retorica e frasi accattivanti i seguaci da influenzare.
- Rapporti nuovi. Matrimoni con altri membri e la distruzione dei vecchi legami familiari integrano completamente i nuovi arrivati nella “famiglia-setta”.
- Attività insensate. Giochi o altre attività che non mostrano un reale senso, rendono dipendenti dal gruppo o dalla figura spirituale, che impartisce guida e spiegazioni.
- Controllo Pavloviano. Cambiamenti di personalità dovuti a fasi alternate di lodi e punizioni induce confusione e dipendenza.
- Pressioni esercitate da affini. Nel trarre vantaggio dal desiderio di venire accettati, e per il sentimento rafforzante di appartenenza che una comunità offre, i dubbi riguardanti le pratiche della setta vengono rimossi.
- Allontanamento sentimentale. Eccessiva stanchezza abbinata ad estenuanti attività rendono una persona fragile e portano alla accettazione di convinzioni e consigli non voluti.
- Indubbia sottomissione. L’ accettazione delle pratiche della setta viene raggiunta bloccando tutte le domande ad ogni naturale curiosità, che mette in discussione quello che la guida propaganda.
- Rifiuto di valori. Quando il nuovo iscritto è stato introdotto a fondo nella setta, viene invogliato ad abdicare i valori e le opinioni della sua vita precedente.
Le tecniche e i profili qui illustrati non vengono manifestati sempre in tutte le sette o tra tutti i seguaci. Può esistere un gruppo che sfrutti economicamente i suoi membri mentre un altro permette ai suoi seguaci di adottare uno stile di vita finanziariamente indipendente dalla setta. Alcune sette attirano persone che sono curiose di essere iniziate alle dottrine segrete delle sette, mentre altre evangelizzano e propagano apertamente il proprio credo ( sebbene siano poche quelle appartenenti a quest’ultima categoria).
La maggior parte dei gruppi presentano una o più delle caratteristiche sopra descritte.
Dato che i cristiani credono che ogni essere umano è stato creato da Dio come una Personalità con valori umani, rifiutiamo ogni forma di schiavitù sociale che leda l’integrità umana o la sovranità della volontà umana.
Di per sé, questa convinzione porta la Chiesa in una posizione di opposizione alla maggioranza delle sette. Ci sono comunque alcune sette moralmente evolute, le quali presentano alti valori etici e che si oppongono alle pratiche disumane degli altri gruppi.
Alcune sette possono commettere trasgressioni in un campo senza fallire per altri aspetti.
La religione di Mormon, ad esempio, si attiene ad un alto metro di valutazione etica, però sostiene teorie che non sono bibliche. Per questo motivo i Mormoni sono da annoverarsi tra le sette, mentre gruppi come i Bambini di Gesù sono da classificarsi fra le sette, sia per la loro dottrina che per la loro etica non conforme alle Scritture.
Per questo é molto importante per i Cristiani, valutare i gruppi secondo criteri biblici.
Così come constata il dott. Walter Martin, “un uomo può essere moralmente buono. Tuttavia quand’esso si oppone a Gesù, produce frutti guasti.” La denominazione “setta” così come viene utilizzata in questo articolo, ha in generale una sfumatura negativa e designa pratiche o convinzioni religiose moralmente riprovevoli, le quali deviano sostanzialmente dal Cristianesimo storico.
Il fatto, che un particolare gruppo religioso rivendichi di essere cristiano oppure no, non è un criterio prioritario. Accade che membri di un gruppo si circondino di citazioni bibliche o che si nominino inviati di Cristo.
I criteri, sui quali si sviluppa questo articolo, si basano su due fattori, la cui presenza o assenza determina il giudizio finale se un gruppo sia da definirsi settario oppure no:
- se questo ignori gli insegnamenti apostolici fondamentali oppure volontariamente li tralasci o
- quand’esso si attenga a convinzioni religiose, che si differenzino dal Cristianesimo ortodosso in modo evidente. La presenza di uno di questi due fattori esclude la loro integrazione nella comunità dei cristiani.
In ultima analisi, il parametro decisivo per distinguere la verità dall’ errore è dato dal modo in cui un sistema religioso si identifica con le Sacre Scritture (la Bibbia) , o dalla misura in cui si distanzia dagli insegnamenti biblici.
Per questo motivo, ogni gruppo che deliberatamente manipola il proprio modo di esprimersi così da simulare ingannevolmente la fede cristiana, deve essere smascherato per il suo travisamento semantico. Ad ogni setta, la quale sia in opposizione al Cristianesimo storico, non deve essere permesso di nascondersi dietro ad un manto di religiosa premura o ad una terminologia fuorviante.
Molti cristiani sono sorpresi quando vengono a contatto con sostenitori di sette, le cui affermazioni combaciano apparentemente con le posizioni evangeliche. Essi citano la Bibbia, dimostrano profondo rispetto per Cristo e usano la terminologia familiare.
Al cristiano disorientato, sfugge il fatto che i sostenitori della setta attribuiscono nuovi significati ai concetti ortodossi, cosicché questi ultimi si adattano al loro sistema di fede religiosa. In casi come questo, il seguace dovrebbe essere costretto – in senso intellettuale- a prendere posizione in maniera chiara ed onesta, in merito agli insegnamenti biblici inderogabili
Solo allora verranno alla luce le cattive intenzioni, che si celano dietro un inganno verbale.
Tali persone devono essere messe in guardia “dal falsificare la parola di Dio” (2 Co 4,2) ), in quanto questa azione avrà per conseguenza la loro stessa perdizione (2 P 3,16).
Si dovrebbe tributare apprezzamento ad una falsa dottrina religiosa per le sue opere buone?
Molte sette hanno reso essenziali contributi per il benessere dell’umanità. In alcuni casi, per i leader di alcune sette, si trattava sinceramente di appagare le esigenze spirituali di esseri umani in cerca.
Malgrado questo articolo riconosca determinati elementi positivi in alcune sette, non bisogna dimenticare, che la Bibbia esige biasimo e rimprovero per ogni insegnamento, che si opponga alla necessità della salvezza per mezzo di Cristo. (2 Ti 4,2)
Secondo le Scritture, ogni falso maestro è un “nemico di Cristo” (Fl 3,18). Il prender atto delle opere positive, non deve essere in alcun caso venire inteso come una conferma, per quello che la Bibbia definisce “dottrine di demoni” (1 Ti).
Le opere buone e gli apparenti benefici influssi dell’insegnamento religioso di una setta sono dunque osservazioni inconseguenti. Una guarigione, ad esempio, non può essere vista come una conferma per la credibilità biblica dell’ insegnamento di una setta. I prodigi del mago del faraone (così come sono descritti Es 7), testimoniano che nel campo del soprannaturale sono attive forze celesti così come forze demoniache.
Solo persone provviste di un autentico discernimento biblico, sono in grado di sapere se una qualche dottrina deve essere ascritta alla fonte del bene o del male.
Gesù stesso evidenziò, che l’apparente potere sulle forze del male non garantisce l’entrata in paradiso (Mt 7,21.23).
Quali aspetti della dottrina dovremmo dunque prendere in considerazione, per poter giudicare un gruppo religioso secondo criteri biblici?
Sebbene esclusività, pensieri elitari, la designazione di una falsa autorità ed errori escatologici caratterizzano le sette, non sono queste le caratteristiche rilevanti che decidono dell’ortodossia.
L’errore fondamentale delle sette, è quello di detronizzare Dio, tenere in poco conto Gesù, divinizzare gli uomini, negare il peccato e sminuire la Bibbia.
Per questo è necessaria una teologia chiara, affinché ci si trovi in accordo con il Cristianesimo storico, vale a dire, con i seguenti aspetti tematici:
1. Gli attributi di Dio
2. La persona di Cristo
3. La natura dell’uomo
4. La necessità della redenzione
5. La fonte della rivelazione
Queste sono le cinque tematiche basilari della dottrina, dalle quali si riesce a distinguere la verità dall’errore. Nel momento in cui noi tracciamo la posizione del Cristianesimo storico in relazione a questi cinque insegnamenti, riusciamo a stabilire una base, sulla quale possiamo valutare le singole sette. L’obbiettivo non è la creazione di una vasta elaborazione teologica, quanto invece lo stabilire chiari criteri per combattere l’invasione delle sette.
Queste direttive non sono scritte soltanto per gli ecclesiastici, ma anche per i cristiani laici. Questo non significa che l’autore reputa la teologia inutile; è piuttosto proprio la mancanza di una sana teologia biblica nella nostra cultura, che ha portato ad un’era post cristiana, la quale favorisce la mistica della sette.
Nella analisi di ogni insegnamento esistono tre suddivisioni:
- La posizione storico cristiana. Sebbene non in maniera estesa, si elencano qui di seguito gli insegnamenti di fede biblici fondamentali.
- Cinque citazioni che sostengono la dottrina biblica. Nella maggior parte dei casi, si sarebbero potuti citare decine di versi per addurre prove avvaloranti, ma per brevità , ne basteranno cinque. Osservate, per piacere, che tutte le citazioni sono tratte dalla Bibbia luterana, in quanto è soprattutto questa che viene maggiormente citata ( e male interpretata) dai seguaci delle sette.
- Tre esempi di opinioni specifiche settarie per ogni insegnamento.
In alcuni casi esistono diverse variazioni, ma lo spazio limitato rende necessario raggruppare in tre categorie queste teorie settarie. Le sette portate ad esempio, che sostengono le opinioni descritte, sono solo facenti funzione di esempio e non rappresentano un catalogo completo di tutte le sette che professano le medesime teorie.
Dio
Teologia cristiana. Dio è Persona, che parla e crea, che possiede Pensiero e Volontà. (Ge 1,1.26; Gr 29,11; Ez 18,30) , Dio è eterno (1Ti), onnipotente (Ap 19,6), onnipresente (Sl 139,7.12), onnisciente (Ro 11,33), altissimo (De 32,4) e santo (1P 1,16). Sia l’Antico che il Nuovo Testamento annunciano la Trinità nella Natura di Dio padre, Figlio e dello Spirito Santo e questi tre sono una stessa cosa (Gv 1,13:14,26).
Citazioni avvaloranti
“C’è un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose.” (1 Co 8,6)
“Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me, non ve ne sarà nessuno”. (Is 43,10)
“Dio disse a Mosè : Io sono colui che sono” (Es 3,14)
“Infatti c’è un solo Dio” (1 Ti 2,5)
“Da eternità a eternità tu sei Dio” (Sl 90,2)
Dottrina delle sette
1. Impersonale, incomprensibile (Induismo, religione Bahai)
2. Idea divina, principio o esempio (Scienza cristiana, Unity)
3. Contro la Trinità (Testimoni di Geova, La Via)
Teologia cristiana. La professione di fede cristiana afferma:”Ricevuto attraverso lo Spirito Santo, nato dalla vergine Maria, sofferto sotto Ponzio Pilato, crocifisso, morto e risorto. Disceso nel regno dei morti, risorto nel terzo giorno, salito al cielo. Egli siede alla destra di Dio Padre onnipotente. Da lassù verrà per giudicare i vivi e i morti”. Gesù Cristo è la seconda Persona della Trinità, l’eterno Figlio di Dio, che si fece carne e che ora è il nostro “sommo sacerdote”, “che è passato attraverso i cieli”, “che è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato” (Eb 4,14-15).
Citazioni avvaloranti
1.”Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. …Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.” (Gv 1, 1.3)
“E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come di unigenito dal Padre”. (Gv 1,14)
“Ogni spirito che non riconosce pubblicamente Gesù, non è da Dio, ma è lo spirito dell’anticristo.” (1 Gv 4,3)
“Al di sopra di ogni principato, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina” (Ef 1,21)
“Perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità” (Cl 2,9)
Dottrina delle sette
- soltanto un essere umano senza natura divina, che ha ottenuto la “consapevolezza di Cristo” (The Church Universal and Triumphant, The International Community of Christ).
- un essere creato (Mormoni, testimoni di Geova).
- una delle molte rivelazioni di Dio (Induismo, Divine Light Mission).
L’uomo
Teologia cristiana. Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza (Ge 1,26), perfetto e senza peccato così che poteva conoscere e amare Dio. L’uomo è la più grande espressione della creatività di Dio. “fatto solo di poco inferiore a Dio” (Sl 8,5), investito della sovranità su tutta la terra (Ge 1,28). Nel giardino dell’Eden, l’uomo cadde nella disubbidienza; a causa di ciò tutti gli uomini nascono nel peccato, possiedono una natura corrotta e sono votati alla dannazione, a meno che non siano nati di nuovo (Gv 3,3).
Citazioni avvaloranti
“Il cuore è ingannevole e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo?” (Gr 17,9)
“Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte…..tutti hanno peccato”: (Ro 5,12)
“Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori ” (Ro 5,19)
“Mia madre mi ha concepito nel peccato” (Sl 51,5)
“Il loro cuore si è ottenebrato” (Ro 1,21)
Dottrina delle sette
1. divino, una emanazione dell’infinito Impersonale (Teosofia, Rosa Croce)
2. peccatore ma capace di raggiungere la stessa “coscienza di Cristo” così come Gesù (Church Universal and Triumphant, Oly Order of MANS)
3. destinati a diventare Dio (Mormoni, Worldwide Church of God).
Redenzione
Teologia cristiana. I sacrifici dell’Antico Testamento erano anticipazioni dell’ immagine dell’Agnello di Dio. ” immolato fin dalla creazione del mondo” (Ap 13,8). Il suo sangue versato divenne il sacrificio definitivo, e accorda la purificazione dei peccati (1Gv 1,7). L’uomo che venne separato da Dio a causa della sua ribellione peccaminosa, può ora ricevere pace “mediante il sangue della sua croce” (Cl 1,20), e “riconciliarsi con Dio” (2Co 5,19) mediante l’espiazione e la morte di Gesù in sua vece.
Citazioni avvaloranti
1.”Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce” (1P 2,24).
2.”Che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Ro 5,8).
3. “In nessun altro è la salvezza, perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati” (At 4,12).
4.”Senza spargimento di sangue, non c’è perdono” (Eb 9,””).
5. “Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” (1Gv 1,9).
Dottrine delle sette
1.Buone azioni e opere di bene portano alla riconciliazione con Dio (Unity, religione Bahai)
2. La reincarnazione esaudisce la legge del Karma (Scientology, coscienza di Krishna)
3.Universalismo (riconciliazione completa). In ultimo, tutti quanti verranno salvati (Mormoni, Scienza cristiana)
Rivelazione
Teologia cristiana. La Parola di Dio, contenuta nei canoni delle Sacre Scritture, è ispirata da Dio (suggerita da Dio), infallibile e completa (Ap 22,18.19) ed è l’unico metro di misura della fede.
Essa rivela l’origine e il punto di arrivo di tutte le cose, racchiude in sé l’operato di Dio con l’umanità nel passato, presente e futuro, e pone l’opera e la persona di Gesù al centro di essa.
La Bibbia origina fede (Ro 10,17) e “conduce gli uomini alla salvezza” (2Ti 3,15).
Citazioni avvaloranti
1.”Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia” (2Ti 3,16).
2.”Gli uomini retti, sospinti dallo Spirito santo, hanno parlato a nome di Dio” (2P 1,21).
3.”La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Sl 119,105).
4.”La parola del nostro Dio dura per sempre” (Is 40,8).
5″.Infatti la Parola di Dio è viva ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio; essa penetra fino a dividere anima e spirito, giunture e midolla, e a distinguere i pensieri e i sentimenti del cuore” (Eb 4,12).
Dottrina delle sette
1.La Bibbia necessita di ulteriori rivelazioni per la nostra epoca, soggettive o scritte (Mormoni, The Walk).
2. La parola di Dio deve essere tradotta adeguatamente e accompagnata da spiegazioni che la completino (Testimoni di Geova, The Walk).
3. La Bibbia è uno tra i tanti libri divini e sacri (Unity, religione Bahai).
Questa breve sintesi teologica non deve servire a scatenare una lite con una qualche setta. Satana, la fonte di ogni sistema anticristiano, è il reale nemico del Cristianesimo. Tutti coloro che diffondono una dottrina errata, possono essere persone sincere ma tuttavia mal guidate. La nostra intenzione è quella di stabilire la concordanza delle dottrine con le Sacre Scritture (Bibbia), non quella di giudicare l’integrità della motivazione di altri esseri umani.
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