Il giorno stesso si diceva, che quei tragici eventi avrebbero cambiato il mondo.
Cosa seguì?
Cominciò una cosidetta “guerra contro il terrore”. I Stati Uniti definirono un’ “asse del male” e bombardarono l’Afganistan e l’Iraq. I paesi furono liberati dai Talibani e da un dittatore, ma non portarono pace e sicurezza fino ad oggi. L’incontrario: i due paesi sono in preda al terrore e regna il caos. Le guerre fecereo migliaia di morti. Non presero nemmeno Osama Bin Laden. Si sentono delle voci, gira un video dove si vede il capo di Al Quadia ma non si sa niente del suo rifugio. Il terrorismo non è stato vinto. Gli aerei di New York furono rapiti con dei coltellini, come conseguenza abbiamo controlli più severi negli aeroporti. Prima proibivano di portare coltelli e forbici, nel frattempo non possiamo portare via nemmeno bevande, pericolo di terrorismo.
Risultato: Il terrorismo c’è ancora, abbiamo ancora paura e tutta la guerra e tutte le armi e la potenza militare degli Stati Uniti non possono darci sicurezza.
(“Dal 11 settembre non esiste più un posto sicuro su questa terra” parole di un’consigliere di sicurezza USA)
Quando capiremo finalmente che la sicurezza per la nostra vita la troviamo soltanto presso Dio? Lui ci offre una sicurezza che va oltre le nostre circostanze. Presso di Lui troviamo rifugio anche nella persecuzione oppure nel punto di morte. C’è speranza. E solo questa speranza di una vita con Dio (anche dopo la morte) ci da tranquillità e sicurezza. Andiamo da colui che ha detto: “Vi ho detto queste cose affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo” (Giovanni 16,33) e “non temete coloro che possono uccidere il corpo ma non possono uccidere l’anima. Temete piuttosto colui che può far perire sia il corpo che l’anima nella Geenna!” (Matteo 10,28)