Chi era Elvis?

Il ragazzo con la chitarra da 12 dollari, o “Quel tipo vecchio che era un re da qualche parte”, come rispose uno scolaretto a questa domanda?

Elvis aveva appena compiuto 12 anni. Avrebbe desiderato piuttosto un fucile o una bicicletta anziché quella chitarra da quattro soldi. Che cosa doveva fare con quella cosa? Non serviva né per sparare a qualche anatra né per andare al lago.
Ma che cosa sarebbe diventato questo ragazzo se avesse invece ricevuto un fucile o una bicicletta? Forse un Generale nella Guerra del Vietnam o un corriere in bicicletta. Di fatto Vernon e Gladys Presley non avevano i soldi per i sogni del loro figlio, e così Elvis ricevette la sua prima chitarra. E proprio quella chitarra sarebbe stato l’inizio dell’avventura di un ragazzo povero che avrebbe mosso il mondo.

Tutta la sua storia è come una favola, o almeno una buona parte. L’ 8 Gennaio 1935 Elvis Aaron Presley nasce a Tupelo, un villaggio nel Missisippi, negli Stati Uniti, in una piccola casetta di legno. Ma il suo gemello nasce morto. Da subito la madre lo porta con sé nella chiesa metodista, dove si appassiona al genere Gospel.

Accanto al Rhythm & Blues, il Gospel diventa uno delle influenze maggiori nella sua musica. Il Gospel è il suo primo e unico amore, che durerà fino alla fine della sua vita. All’inizio le sue esperienze musicali non sono un granché. Imparando da solo a suonare la chitarra, a 15 anni vince il primo premio in un concorso di musica a scuola. Dopo gli studi lavora come meccanico, operaio, elettricista e camionista. Nessuno, compreso Elvis stesso penserebbe mai ad una carriera nella musica.

Ma il grande giorno stava per arrivare. È il 1953, un giorno qualunque che cambierà la vita di tanti. Per la millesima volta Elvis passa davanti a quel negozietto con l’insegna “Memphis Recording Service”. Qualcosa lo attira magicamente: “Chissà come sarebbe sentirmi su un disco?”. Pieno di curiosità entra nell’ancora sconosciuto, ma più tardi leggendario “Sun Studio”. Il produttore Sam Phillips non c’è. E così la sua assistente Marion Keisker gli chiede:
“Che stile di musica canta?”

Canto di tutto.”
“Si, ma il suo genere a quale stile assomiglia?”
“Io non canto come nessuno”.

L’assistente rimane molto colpita da Elvis, tanto da registrare due sue canzoni, anche se mediocri: “My Happyness” e “That’s When Your Heartaches Begin”. Per sua madre l’episodio è una sorpresa, come Elvis ricorderà un paio di anni più tardi. Ma solo sei mesi dopo Marion Keisker si ricorda del musicista, chiedendogli se vorrebbe registrare una canzone con Phillips.
Così va per la seconda volta nel “Sun Studio”, ma stavolta è Phillips ad osservarlo con attenzione. Anche se le prime registrazioni non vanno bene, al produttore è chiara una cosa: Elvis è un ragazzo bianco, carino ma con un ‘impronta “Soul” nella voce come quella di un nero. Decide di fare una prova: farlo cantare con i due musicisti Scotty Moore e Bill Black. Dopo qualche pezzo, cantano un classico del Rhythm & Blues “That’s All Right, Mama” di Big Boy Cudrup. Presley dà tutto se stesso e i tre musicisti suonano per tutto lo studio. Phillips non resta deluso della prova, anzi, realizza che oggi è nato un nuovo stile nel suo studio: il Rock’n’Roll!
“That’s All Right, Mama” è il primo dei cinque singoli che Elvis pubblica da “Sun Records”. Ma il grande successo ancora non arriva. Elvis è ancora costretto a lavorare come camionista, ma qualche volta canta con la sua band nei club locali. Quando però lo invitano al famoso Country Radio Show, “The Grand Ole Opry” non riscuote successo e il direttore gli dà un consiglio: “È meglio se continui a guidare i camion”.

Ma lui decide invece di andare alla concorrenza: la “Hayride”. Quest’ultima emittente trasmette Elvis e i suoi ragazzi su più di 190 radiostazioni in 13 Stati. Così dopo un paio di concerti finalmente riesce a diventare famoso.
Conosce il suo futuro manager, il Colonnello Tom Parker e ottiene un contratto da uno dei giganti della musica negli Stati Uniti: l’RCA. Nel 1956 esce il suo primo singolo “Heartbreak Hotel” che diventa subito il numero uno nelle chart. È nata una star!

I giovani americani lo adorano, ma la generazione del dopoguerra è totalmente contro il cantante giovane che trova sgradevoli le sue esibizioni. La TV divide i giovani fan dagli adulti scandalizzati. Col singolo “Hounddog” il pubblico televisivo impazzisce sempre di più, mentre l’opposizione di quelli contro cresce. Inizia una vera e propria Elvis-mania. Ma alla fine anche il suo maggiore nemico si arrende: il gigante televisivo Ed Sullivan invita Elvis alla sua trasmissione.
La Elvis-mania non conosce confini, le sue canzoni superano anche la più grande frontiera dell’epoca: la Cortina di Ferro.
Il New York Times scriverà: “Presley Records a Craze in Sowjet Union”. I fan sovietici rifornivano il mercato nero di musica di Elvis registrata su lastre magnetiche usate per i Raggi X.

I singoli di Presley escono uno dopo l’altro. Dopo il singolo “I Forgot to Remember to Forget” esce l’album “Elvis Presley” che conquista la prima posizione. I concerti attirano sempre più persone e diventano sempre più violenti. I fan assalgono il palcoscenico e attaccano la polizia in strada.

Nel 1956 Elvis inizia la sua carriera a Hollywood. I film “Jailhouse Rock”, “Love Me Tender” e “King Creole” diventano hit cinematografici. Anche in questo campo arriva per lui il successo: tutto quello che Elvis tocca sembra trasformarsi in oro.

In mezzo a tanta fama, diventa l’ennesimo idolo delle donne. Durante il servizio militare in Germania conosce la sua futura moglie Priscilla Beaulieu, che sposerà 8 anni più tardi. Dopo il periodo di leva, Hollywood sfrutta Elvis, approfittando della sua popolarità e il King of Rock’n’Roll diventa una preda da cacciare. Lo trasforma così da cantante purosangue in un vitello d’oro sfruttando la sua fama per fare soldi. Anche oggi funziona così. Purtroppo Elvis cade nella trappola, illudendosi di poter diventare un bravo attore. Gira alcuni film come “Girl Happy”, “Viva Las Vegas”, “Fun in Acapulco”, “Kissin Cousins” e “Easy Come, Easy Go”.

Esausto, frustrato e stanco di esperienze amare, Presley si sveglia dal suo incubo Hollywoodiano. Nel 1968 decide di tornare alle sue radici: la musica. Ci riesce ma è ancora “braccato”. Come un ossesso va da un concerto all’altro, da studio a studio e da un disco all’altro. Il centro delle sue attività è Las Vegas, l’El Dorado degli avventurieri, una Fata Morgana del successo in mezzo al deserto Nevada. Anche se il cantante sembra aver ritrovato le sue radici musicali, dando circa 114 concerti a Las Vegas, questo segnerà l’inizio della fine.

Nel 1972 la moglie lo lascia a causa di tutti i suoi affari. Il King, un uomo senza veri amici, fugge, tormentato dai dubbi, da dirette televisive, sempre in cerca di nuove relazioni e per finire nella dipendenza da psicofarmaci. Negli ultimi sette mesi della sua vita gli sono state prescritte 5300 ricette per pillole. Il King ingrassa, ma cerca di tenere tutto sotto controllo con i medicinali. Come se non bastasse si aggiungono difficoltà finanziarie e una vita inquieta, che si svolge soprattutto di notte.
Nel suo ultimo concerto a Indianapolis a Giugno del 1977 sembra l’ombra di se stesso. La sua voce è ancora forte, ma il suo corpo è devastato dalla dipendenza dal cibo e dai medicinali. All’alba del 16 Agosto 1977 la sua amica Ginger Alden lo trova morto nel bagno della sua casa in Graceland. L’America è sotto shock. Il simbolo americano della gioventù eterna, il cui successo era iniziato così splendidamente, trova la sua terribile fine a Graceland. L’uomo che tutti conoscono morì totalmente incompreso, solo e in modo misterioso, tra ricchezze, gloria e successo a causa di un overdose di psicofarmaci. Tranne i suoi genitori e la moglie nessuno lo conosceva davvero. Magari nessuno lo voleva conoscere.

Un riassunto dei suoi successi:

18 singoli N. 1, 10 album N. 1 (Beatles: 17 singoli No. 1)

14 nomination Grammy, di cui 3 Grammy vinti per canzoni Gospel

33 film di successo finanziario

Record nella storia della TV: il concerto in diretta “Live from Hawaii 1973” con ca. 1,5 miliardo (!) di spettatori (più di quelli che avevano visto il primo atterraggio sulla luna)

Grammy Award per l’ opera della sua vita a 36 anni

1970: Elvis diventa “Uno dei 10 giovani eccellenti della nazione” (U.S. Chamber of Commerce)

Più di 100.000 $ per progetti caritativi, senza contare le donazioni ignote (macchine, gioielli, soldi)

600.000 pellegrini all’anno, alla sua tomba in Graceland

È difficile superare tutti i trofei, i trionfi e la gloria che Elvis ha ricevuto nella sua vita.

Anche dopo la sua morte il mondo della musica canta inni al Re: ”If ever there was music that bleeds, that was it.” Autore Rock Greil Marcus

Lo adoravo.” John Lennon

Esiste solo un re. Tutto inizia e finisce con lui.” Bruce Springsteen

Appena mi sentivo male, mettevo un disco di Elvis e poi mi sentivo di nuovo meraviglioso e grandioso.” Paul McCartney

Penso proprio che Elvis Presley era un genio. Elvis possedeva la saggezza, che viene raccontata da uomini saggi.” Bono, U2

Ma tutta la gloria e le ricchezze risplendono solo come facciata davanti all’ombra della grande caduta del re. La sua vita ci ricorda la favola nella quale un re trasformava tutte le cose che toccava in oro. Alla fine morì solo e abbandonato in mezzo a statue d’oro. Qui sta bene la citazione di uno scolaretto che rispose alla domanda ‘chi è Elvis’: “Vive in una casa grande a Memphis e esce solamente la notte.”

“Quel tipo vecchio, era un re da qualche parte” (Tennessee, 1990)

La vita di Elvis Presley ci ricorda la vita di un altro grande re: Salomone. Il suo regno era incomparabile. Anche Salomone aveva superato tutti i record in quello che riguarda potere, onore e ricchezze. La sua sapienza lo rendeva famoso in tanti regni. Ma anche la sua persona e il suo regno finirono con una caduta. Anche nel suo caso iniziò con le donne. Si dice che Salomone aveva 700 mogli e 300 concubine. Dopo di questo commise peccati più grandi ed iniziò ad adorare idoli. Alla fine tutto quello che rimaneva era un’ombra di quello che è stato. Come Elvis alla fine della sua vita. Salomone ha scritto queste parole:

Tutto è vanità…Ho visto che ogni fatica e ogni buona riuscita nel lavoro provocano invidia dell’uomo contro l’altro. Anche questa è vanità, un correre dietro al vento…Che profitto trae dalla sua fatica colui che lavora? Io intrapresi grandi lavori; mi costruii case…mi feci giardini, parchi…comprai servi e serve…accumulai argento, oro, e le ricchezze dei re…mi procurai dei cantanti e delle cantanti e donne in gran numero ed ero più grande di tutti quelli che erano prima di me in Gerusalemme…Di tutto quello che i miei occhi desideravano io nulla rifiutai loro; non privai il cuore di nessuna gioia;…Poi considerai tutte le opere che le mie mani avevano fatte, e la fatica che avevo sostenuto per farle, ed ecco che tutto era vanità, un correre dietro al vento, e che non se ne trae alcun profitto sotto il sole.” (tratto da Ecclesiaste, la Bibbia)

Proprio per queste cose ci ha avvisato Gesù Cristo. Lui ha raccontato ai suoi discepoli la storia di una persona molta ricca, che raccoglieva possedimenti per tutta la sua vita e poi diceva a sé stesso: “Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; ripòsati, mangia, bevi, divèrtiti”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?”(Luca 12: 16-21)

Gesù ha dato ai suoi discepoli il consiglio saggio di non fidarsi delle cose che passano, ma delle cose che sono eterne, e di mantenere lo sguardo sulle cose che riguardano l’anima. Infatti, che serve all’uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina sé stesso? (Luca 9,25)

Né successo, né sesso, né droghe, e neanche 1,5 miliardi di spettatori come nel caso di Elvis possono soddisfare la nostra sete che cerca approvazione, amore e pace. Per questo abbiamo bisogno di una sorgente divina o come dice Gesù: “Io sono l’alfa e l’omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell’acqua della vita.” (Apocalisse 21: 6)

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.