La Befana è di nuovo in giro e vuole rendere felici tutti: i bambini con i regali e noi, che siamo un pò più grandicelli, con la salute e il benessere economico.
La cara nonnina con la scopa simboleggia le cose vecchie e quelle nuove della vita.
Il 6 gennaio, in alcune piazze, si brucerà un pupazzo di paglia, mandando così in fumo tutto ciò che di brutto e di cattivo è successo nell’anno appena trascorso, comprese le nostre brutte azioni e peccati, tutto quello che ci opprime e di cui ci vogliamo liberare per iniziare un nuovo anno con la coscienza a posto.
Ma è davvero così semplice sbarazzarsi del passato?
La Befana, e molti altri personaggi della mitologia pagana, sono l’esempio palese che l’uomo desidera da sempre un Redentore che gli tolga tutta la sua colpa e gli consenta di iniziare una nuova vita. Per essere redenti ci serve qualcuno a cui attribuire tutta la nostra colpa, cioè “un capro espiatorio“. Questo, però, funziona solo con una persona che è senza colpa e non tramite una strega di paglia.
La pubblicità di questi giorni per i biglietti della lotteria non ha del tutto torto quando afferma che, quest’anno, una sola Befana non basta.
E, anche se si bruciassero 1000 pupazzi di paglia, neppure un’anima sarebbe liberata dalla propria colpa grazie a un simile falò.
C’è solo una Persona che può prendere su di Sé il tuo peccato, perché soltanto Lui era senza peccato:
“Ecco l’agnello di Dio, ecco Colui che toglie il peccato del mondo!“ (Giov. 1:29)
Solo Lui può compiere un’impresa del genere e proprio per questo è venuto sulla terra: per liberarci.
Per mezzo di Lui abbiamo la possibilità di ricominciare daccapo. Tutto il resto è pura illusione.