La EU ha aderito alla politica del gender mainstreaming, alla base della quale sta l’affermazione che le differenze tra maschio e femmina sono solo determinate dall’educazione. La propagazione e l’imposizione di questa politica viene dal movimento femminista, eppure tutto ciò partì da un esperimento su un essere umano.
Il 22 Agosto 1965 vennero alla luce nella città canadese di Winnipeg due gemelli.
Un lieto e raro evento, anche per la scienza, in quanto i due gemelli possedevano
lo stesso patrimonio genetico. Si trattava di un caso da esaminare a fondo, come
nel 20’ secolo è spesso successo. Bruce e Brian Rimer dovevano essere studiati
per dimostrare che la determinazione genetica del sesso nell’essere umano non è
fissata. Maschio o femmina non rappresentano un’identità a livello biologico, bensì
psichico: questo è il presupposto che costituisce la base del cosiddetto “Gender
mainstreaming”, che attualmente ha fatto il suo ingresso nella politica. “Non si viene
al mondo donna, la si fa diventare”.
Bruce Reimer non è nato donna, ma lo si doveva far diventare. Certo nessuno aveva
pianificato questo ma tutto si sviluppò a partire da un incidente operatorio.
Sette mesi dopo la sua nascita il suo pene fu accidentalmente ustionato durante
un’operazione di circoncisione a tal punto da causare la perdita totale del membro.
Nessun consulto medico offrì ai due genitori una via d’uscita per porre rimedio
al danno, nemmeno la chirurgia plastica. Ma nel Febbraio 1967 si riaccese la loro
speranza nel vedere un programma televisivo cui partecipava un medico degli Stati
Uniti. Si trattava di John Money, uno psichiatra del John-Hopkins di Baltimora.
Grandi conseguenze psicologiche
Money affermava nel programma che è senz’altro possibile far diventare un uomo
donna. Egli aveva portato di fronte agli schermi una bella e avvenente biondina:
“un transessuale – diceva lui – dopo il cambio di sesso egli si sente perfettamente
una donna, sia nel corpo che nella mente”. I Raimer videro subito questa come la
soluzione del loro problema. Si rivolsero a Money, senza immaginare minimamente
che essi, dal canto loro, gli stavano offrendo su un piatto d’argento la possibilità di
dimostrare la sua radicale teoria.
John Money era originario della Nuova Zelanda. Dopo la seconda guerra mondiale
emigrò negli USA dove concluse i suoi studi di psichiatra, con specializzazione sulla
sessualità, in particolare si occupò inizialmente di ermafroditi e transessuali. Gli
ermafroditi a causa di disturbi genetici non possiedono una precisa identità sessuale.
Lo sviluppo dei loro genitali è più o meno completo e non corrisponde ai loro
cromosomi sessuali. Ciò ha ovviamente anche delle ricadute psicologiche sui soggetti
colpiti. Transessuali vengono invece definite quelle persone che, nonostante una
precisa identità sessuale a livello genetico, manifestano il desiderio di appartenere al
sesso opposto tanto da voler ricorrere all’operazione.
La prova vivente
Il campo di lavoro di Money era piuttosto lontano dalla norma, tuttavia le sue
deduzioni attirarono molti sostenitori. Egli coniò i concetti di “gender identity” e
“gender role”, divenne lo scienziato apripista della “teoria del gender”, secondo
la quale l’identità sessuale sociale (gender) viene attribuita all’essere umano
arbitrariamente e di conseguenza si può discostare, anche del tutto, dall’identità
sessuale biologica (sesso): si può tranquillamente educare e far crescere una femmina
come maschio e vice versa.
Conformemente a questa teoria Money divulgò la nuova “assegnazione genere” come
terapia per neonati ermafroditi. Ciò significa prima di tutto intervento chirurgico, per
lo più la rimozione dei testicoli. L’opinione di Money si affermò a livello mondiale
anche per il fatto che nessuno aveva una soluzione alternativa da proporre. Moltissimi
bambini nati con anomalie agli organi sessuali furono operati e resi femmine tramite
ormoni ed educazione.
Money applicò poi la sua teoria della “neutralità sessuale” anche ai transessuali. Sotto
la sua guida fu instaurata al John-Opkins “la clinica dell’identità di genere” per il
cambio di sesso degli adulti, la prima al mondo e poi diffusasi anche altrove. Anche
la legislazione del mondo occidentale vi si è adeguata, in Germania viene attualmente
discusso il cambiamento del sesso sui documenti personali con tutta la valenza
giuridica anche senza l’intervento chirurgico.
Negli anni 60 Money non era in grado ancora di dimostrare la validità della sua
teoria. Egli chiamava gli ermafroditi “esperimenti della natura”, tuttavia dai suoi studi
sia con gli ermafroditi che coi transessuali non si poteva logicamente arrivare alla
conclusione che il comportamento e orientamento sessuale non possiedono “alcuna
base innata e istintiva”. Nel 1965 Money dovette fronteggiare l’obiezione da parte del
Quarterly Review of Biology: “Non siamo a conoscenza di alcun individuo che sia
nato chiaramente uomo e che sia stato allevato come donna con successo”.
E Bruce Reimer doveva diventare proprio il caso. Money riuscì subito a prendere
accordi coi genitori. I due giovani ed inesperti ebbero l’impressione, come nel caso
del programma televisivo, che il loro bambino sarebbe stato oggetto di un protocollo
di cura consolidato e non pensavano minimamente che invece si trattava di un vero e
proprio esperimento.
Connubio di bisturi e bugia
Rimane il dubbio se i coniugi Reimer fossero a conoscenza che Money non fosse un
medico vero e proprio bensì uno psichiatra. Il 3 Luglio 1967 il loro bambino venne
sottoposto ad un intervento di chirurgia plastica per eliminare definitivamente i suoi
genitali e formare due labbra rudimentali, il bisturi che ha operato era la parte attiva
di un vero e proprio trattamento psicoterapeutico. Ma Bruce, che da lì in poi doveva
chiamarsi “Brenda”, non avrebbe mai dovuto percepirlo. Money riuscì ad inculcare
nei genitori che il cambiamento di sesso sarebbe totalmente riuscito solo se il ragazzo
fosse stato conseguentemente allevato come femmina, per questo l’operazione
doveva rimanere segreta.
Che un cocktail di bisturi e menzogna possa riuscire a trasformare un uomo in una
donna suona sicuramente un po’ strano. Bisogna proprio crederci, e bisogna avere
una grossa motivazione per pensare che sia possibile. Le idee di Money andavano ad
inserirsi nella corrente di pensiero progressista, nell’acceso dibattito in corso ormai
da anni riguardo la supremazia dell’influsso di natura e cultura sull’essere umano, si
ricollegavano direttamente a Freud. Si può anche scorgere in quelle idee una aperta
contrapposizione agli studi radicali di eugenetica che fiorirono notevolmente nella
prima metà del XX secolo e che portarono orribili risultati, infatti a metà degli anni
60 giustificavano il razzismo e l’apartheid negli Stati Uniti.
L’interesse specifico di Money sulla sessualità era inoltre particolarmente orientato
sugli omosessuali. Egli considerava l’eterosessualità pura ideologia e ancor di più un
sistema coercitivo. Per il fatto che negli Stati Uniti l’omosessualità in quel periodo
era punita dalla legge, sembrava che le idee di Money gettassero una chiara luce
sulla questione. Il movimento femminista si aggrappò con immediato interesse alla
presunta scientificità delle tesi di Money, rivolgendosi anche contro la consolidata
supremazia maschile e aderendo alla tanto pubblicizzata “Battaglia per il proprio
corpo”. Kate Millet, la allora più rappresentativa attivista lesbica del movimento,
si appoggiava agli articoli di Money nella pubblicazione del suo libro “Sexual
Politics”. Nel suo libro descrisse nel dettaglio il cambio di sesso di un bambino nato
chiaramente maschio. A quel punto Money stava lavorando per la sua opera più
importante, “Gender Identity”, -l’identità di genere- uscita nel 1973e che suscitò
grande interesse. La strada era stata aperta, il suo caso fu presentato dalla stampa
come vero e proprio fatto dimostrato. Il New York Times scriveva: “Se si dice ad un
maschio che è una ragazza e lo si alleva come ragazza, allora si comporterà come una donna”.
Il caso Reimer e la teoria di Money venne inclusa nei trattati scientifici e testi specialistici.
Ma cosa è accaduto in realtà
“Brenda” visse 26 anni sotto il nome David, nuovamente come ragazzo e uomo.
Nella primavera del 2004 si tolse la vita con un colpo di fucile. Suo fratello Brian,
il cosiddetto “controllo”, fece altrettanto un anno prima tramite una forte dose di
farmaci. Per quasi tutta la loro infanzia i due bimbi furono manipolati dal loro
ambiente circostante, medici, terapisti e persino dai loro stessi genitori e in aggiunta
tenuti all’oscuro dei fatti basilari della loro vita. Come poteva essere possibile
dopo una castrazione allevare di punto in bianco un bimbo come una bambina?
“Brenda” cercava sempre di strapparsi i vestitini che la mamma le aveva cucito e
fatto indossare dopo il suo ritorno dall’operazione in Baltimora, tuttavia i genitori non
risparmiarono ogni tentativo di inculcare in lui maniere femminili, persino girare in
gonna durante i gelidi inverni canadesi, cosa già inusuale per qualsiasi ragazza.
I gemelli Reimer avevano un viso particolarmente carino e grazioso.
“Brenda”appariva nelle foto, in vestitino e capelli lunghi, senza dubbio una ragazza.
Divenne oggetto anche di un famoso reportage giornalistico poi diventato libro, “Il
ragazzo cresciuto come ragazza”. Ma nel comportamento e atteggiamenti “Brenda”
era maschile: interessi, passioni, giochi. Money giustificava questo fatto chiamandolo
comportamento mascolino, può capitare anche alle ragazze.
Fino a quando i bimbi rimasero a casa la situazione era ancora controllabile. Tuttavia
“Brenda” riuscì a iniziare la scuola lo stesso anno di suo fratello solo grazie ad
una lettera di Money, ma non ebbe profitto né riuscì ad integrarsi. Dovette ripetere
l’anno, l’approccio con gli insegnanti era problematico e dovette sottoporsi a terapia psicologica.
Il sempre crescente rifiuto da parte di “Brenda” del suo cambio di genere veniva
denominato dal Money come “negativismo giocherellone”. Con compagni di scuola
e insegnanti attirava su di sé un crescente malcontento, tanto da essere isolata e
denominata “l’essere delle caverne”. Dall’età di undici anni, tempo in cui Money
celebrava il suo trionfo in “Sexual Signatures”, “Brenda” iniziava ad annichilirsi
tramite pensieri di suicidio. Tutti i segnali di confusione e dubbio che il bimbo
mostrava venivano messi da parte, reinterpretati o negati.
A posteriori David Reimer parlava del suo passato come un tormento insopportabile,
le visite periodiche a Baltimora una tortura.
Money cercava di “lavorare” ulteriormente alla vicenda del cambio di sesso di
“Brenda”. Poiché da uno studio sulle scimmie Rhesus egli aveva dedotto il significato
e l’importanza della rimozione dei tabù sessuali nei bambini, egli parlò senza
vergogna ai bambini dei loro genitali e della loro presunta sessualità. Negli anni
successivi si susseguirono diagnosi su diagnosi, da presunto esempio del complesso
di Edipo freudiano fino al “diagnosticato” comportamento lesbico. Money chiese al
padre se gli avesse dato fastidio avere a che fare con una figlia lesbica; nel contempo
mentre “Brenda” immaginava il suo futuro come giovane tipo Mrs. Doubtfire.
Sentimento di profonda vergogna
Come adolescente “Brenda” ricevette la somministrazione di ormoni femminili per
influire sullo sviluppo del corpo. Tuttavia il cambio del timbro di voce (maschile)
avvenne ma a causa degli ormoni lo stato di crescita rimase ridotto rispetto a quello
di suo fratello. Money insisteva con i suoi propositi di trattamento ma l’opposizione
di “Brenda” cresceva sempre di più fino a quando riuscì a non dover andare più alle
visite di Baltimora e non dover continuare gli interventi sul corpo atti a modificarlo.
Arrivò il suo rifiuto definitivo a diventare donna e i genitori decisero finalmente di abbandonare il proposito.
Il sentimento dominante di “Brenda” venne allora fuori: “mi sentivo sollevato,
improvvisamente ho capito perché mi sentivo così, non ero matto”.
Decise di vivere come ragazzo e uomo. Scelse il suo nuovo nome, David, come
il personaggio biblico che sconfisse il gigante Golia. Negli anni successivi si
fece operare ai genitali, per come era possibile, e si sposò persino, tuttavia il suo
sentimento di vergogna non cessò mai.
Money dopo il 1980 non riportò più il caso Reimer pubblicamente tuttavia rimase
dell’idea che fosse possibile il cambio di sesso nei casi di perdita del pene a seguito
del trauma da circoncisione. Da alcuni scritti del movimento femminista il caso
fu cancellato, non la teoria, la quale era stata del tutto confutata dalla vicenda dei Reimer.
Molti dei bambini nati con difetti ai genitali e che hanno ricevuto da Money o da
coloro che condividevano le sue teorie il trattamento di cambio di sesso, sono oggi
adulti. Alcuni di essi si sono organizzati in gruppi di auto-supporto. Essi pretendono
dei provvedimenti psico-chirurgici sulla loro vita.
Medicina, psicologia e pedagogia sono giunti nel frattempo alla conclusione di lasciar
sviluppare, in via cautelare, l’identità sessuale dei soggetti ermafroditi, che può avere
sviluppi non prevedibili fino a che non insorge la pubertà. Gli interventi chirurgici
rimangono esclusi fino a che il soggetto, diventato adulto, non decida cosa sia meglio per sé.
Conclusione
Quando Money rese pubblico l’esperimento-Reimer, esso era in realtà già fallito.
Quando veniva mostrato in tutte le pubblicazioni in giro per il mondo quale felice
ragazza, David Reimer viveva già come uomo. Tuttavia l’effetto delle idee di Money
era già ampiamente diffuso e si protrasse fine alla fine degli anni ’90. Senza il suo
lavoro pionieristico, la “teoria del gender” avrebbe a stento fatto il suo ingresso nel
1995 nella politica e nel linguaggio burocratico. Alcune branche della scienza hanno
ritenuto le assunzioni di Money per diverso tempo.
Con l’inizio del nuovo secolo venne alla luce il vero destino di David Reimer, ma
Money riuscì a riallineare tutte le critiche pervenute come “cambio di opinione della
stampa” guidata dal movimento anti-femminista. Chi riteneva che il sesso maschile e
femminile siano effettivamente geneticamente prestabiliti era semplicemente definito
come “ancorato ai vecchi dogmi e che vuole segregare la donna nel suo ruolo in
cucina e nel letto”. Ancora oggi queste bizzarre argomentazioni vengono tirate fuori
ogni qualvolta vengono mosse delle critiche alla teoria del gender.
David Reimer ha potuto tirare una chiara conclusione dalle sue esperienze: non si può essere ciò che non si è.
Fonte: Frankfurter Allgmeine 2006